Consigli e suggerimenti per chi comincia l'avventura stilografica |
Cercherò di rispondere alle domande più comuni ed hai dubbi che a chiunque si accosti per la prima volta al mondo della scrittura stilografica. Al termine di questa breve guida comprenderete che l’unica vera maestra è l’esperienza, la pratica e le considerazioni personali. Non c’è Marco Chiari che tenga quando vi dice che la tal penna scrive bene o che quel tale inchiostro è proprio bello….solo il vostro gusto ed un po’ di tempo (…e qualche dollaro ) regalato alle penne stilografiche vi faranno comprendere cosa vi soddisfa maggiormente. |
1 - Come si sceglie la penna stilografica generalmente il primo incontro avviene in modo occasionale: un regalo, il ritrovamento nel cassetto del nonno…un amico che ci affascina con la sua collezione…oppure il primo acquisto dettato dall’innamoramento per un modello, per una stilografica con una forma o un design particolare o l’acquisto di una certa marca perché l’amico che se ne intende mi ha detto che scrive bene. Altre volte ancora si entra in un negozio e ci si fa consigliare dal venditore, il quale comprende che non siete alla ricerca di qualcosa di specifico e vi suggerirà i modelli sempre verdi. Questo è il primo approccio, senza domandarsi se la stilografica in questione risponda o meno ai requisiti che cerchiamo, perché in fondo non stiamo cercando alcun requisito: siamo agli esordi e vogliamo una penna stilografica e basta…….che bei tempi !
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2 - Il pennino Cosa significano le scritte e i codici sul pennino EF… F… M….B Indicano la larghezza del tratto che la lavorazione / finitura del pennino sarà in grado di darvi EF = Extra Fine = di solito è il tratto più sottile, elegante ma potrebbe non essere il più scorrevole in assoluto, e forse non è quello giusto con il quale iniziare F = Fine = uno dei più venduti, proprio perché si pone come misura intermedia fra l’extra fine e il medio che è quasi la scelta obbligata per chi comincia. M = Medio = il pennino che generalmente sta al centro della gamma: vi permette la massima scorrevolezza, facilità di utilizzo e si presta alla maggior parte degli inchiostri e delle carte per scrivere senza problematicità di sorta. Ne esistono tanti altri, ma sono pennini che in genere si acquistano con un po’ di esperienza acquisita, come ad esempio il B = broad oppure lo Stub o altri pennini tronchi o calligrafici che siano dritti od obliqui detti “italici”. Ma esiste anche il pennino music, il journal, lo zoom e tutta la serie di pennini flessibili ( flex, semi flex ) ed elastici che caratterizzano la scrittura calligrafica. Le altre sigle che potete trovare sul pennino sono quelle riguardanti il materiale: di solito l’acciaio non è marcato, a volte quando è rivestito d’oro potrebbe avere un’indicazione, ma di solito la caratura o la percentuale di oro si trova solo su quelli più importanti: 14 kt oppure 585 nelle penne di una volta, 18kt, 21kt e 24kt rappresentano le gradazioni d’oro presenti nel pennino. A voi il piacere della scoperta.
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3 Cartucce, converter e pistoni: i sistemi di caricamento dell'inchiostro Non tutte le penne stilografiche funzionano con la ricarica a cartuccia. Alcune utilizzano un metodo di caricamento detto a pistone, cioè un meccanismo interno che consente di caricare l’inchiostro direttamente dal calamaio azionando un movimento che aspira direttamente dal pennino/conduttore l’inchiostro. Ma sistemi di caricamento ce ne sono molteplici, molti sono brevetti che hanno fatto la storia, ed ancora oggi alcune aziende detengono dei sistemi esclusivi per i propri articoli stilografici.
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4 - Quale inchiostro per cominciare ? Una delle classiche domande che ci si pone al primo acquisto è se sulla penna “marcochiari” devo usare solo inchiostri ”marcochiari” Non è assolutamente cosi ! il bello di una penna stilografica è proprio la possiblità di cambiare colori, densità, piacevolezza visiva e di scrittura determinata dalla scelta delle migliaia di inchiostri presenti sul mercato. L’importante è ci tratti di inchiostro ad uso stilografico, quindi niente china o inchiostri ferrogallici et similia ce potrebbero dannegiare il funzionamento della nostra penna. E allora per cominciare ? generalmente si parte con la cartuccia in dotazione, ma non mi preoccuperei molto dell’inchiostro perché se siete all’inizio di questo viaggio affascinante, godetevi il paesaggio mentre camminate e poco alla volta scoprirete i vostri stessi gusti e non vi sarà difficile orientarvi verso scelte sempre più mirate. Buon divertimento !
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5 - Quale carta mi consigli ? Lo stesso discorso fatto per gli inchiostri è applicabile alla carta: facciamo un po’ di pratica per capire verso quale tipo di finitura spingerci in futuro. Ognuno di noi infatti, utilizza la penna per i propri bisogni che sono volta per volta diversi: uno studente consuma senza dubbio molto inchiostro e molta carta per appuntare e con molta probabilità l’unica esigenza è quella della massima scorrevolezza ed economia;: un block notes di carta comune andrà benissimo; il professionista che tiene la stilografica prestigiosa sulla scrivania per le firme importanti non avrà altra scelta che scrivere sui fogli molto spesso scaturiti da una stampante; mentre l’appassionato che ama dedicarsi alla calligrafia sarà fin dall’inizio alla ricerca di una texture superficiale che gli sappia fornire i requisiti che desidera.
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6 - Pulizia e manutenzione Le penne stilografiche come tutti gli strumenti, hanno bisogno di piccole attenzioni per essere sempre nuove come il primo giorno. Uno dei tanti consigli è quello di non lasciarle con il cappuccio aperto perché l’inchiostro potrebbe essiccarsi; allo stesso tempo è preferibile staccare la cartuccia o vuotare l’inchiostro se sappiamo che non utilizzeremo per un certo periodo la nostra penna. Ma assieme a queste semplici avvertenze a volta bisogna fare anche un po’ di pulizia nel pennino, nel fusto e nel conduttore: sono oeprazioni semplici alla portata di tutti che non pregiudicano il funzionamento ma anzi sono prescritte per mantenere nella massima efficienza le nostre amate penne stilografiche. Anche gli inchiostri hanno bisogno di piccole attenzioni: non lasciate i calamai scoperti senza tappo, chiudetelo sempre bene, non lasciateli esposti alla luce ma riponeteli in un cassetto o in posto al riparo dalla luce: ne prolungherete qualità e caratteristiche. Lo sapevate che anche gli inchiostri hanno una data di scadenza ?
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9 - La mia calligrafia è pessima: come posso migliorarla ? Quando arriverete a porvi questa domanda significa che siete già entrati nel tunnel ! ed avete l’esigenza di migliorarvi e perfezionarvi in molti aspetti e non solo quello della calligrafia. Esistono i corsi di scrittura e le guida, ci sono dei libri molto ben fatti e interessanti anche se personalmente, da didatta quale sono, trovo che l’unico approccio realmente concreto e costruttivo sia l’esperienza diretta con un maestro. Ora che hai imparato cosa serve...buon divertimento ! |